Speciale Arte Orafa
“La Storia”
L’arte orafa fiorentina nasce tra il dodicesimo e tredicesimo secolo nelle “botteghe” rinascimentali, dove in quel periodo si formano artisti di fama internazionale come Brunelleschi, Ghiberti, Donatello e Luca della Robbia.
Le opere di questi artisti, che passavano dall’arte orafa alla scultura e all’architettura con estrema facilità, si concentravano principalmente su soggetti di arte sacra. L’arte orafa, una delle attività più fiorenti nella Firenze medioevale, si compone di innumerevoli tecniche. Tra le più conosciute
- il traforo
- l’incisione (a bulino)
- il cesello
- la laminazione
Nei secoli queste tecniche sono state usate sia per la creazione di gioielli e sculture in oro, sia per la creazione di opere di arte sacra (ad esempio calici, croci, reliquiari, ecc…)
Durante il Rinascimento il Ponte Vecchio diventa il principale simbolo dell’arte orafa fiorentina. Qui si raccolgono le principali botteghe e si sviluppano tecniche e lavorazioni, in particolare dal 1593, anno in cui Ferdinando I de’ Medici fa diventare Ponte Vecchio il punto di riferimento per l’oreficeria a Firenze.
Nel 2012 nasce a Firenze la prima ed unica Scuola di Arte Sacra (Sacred Art School Firenze) del mondo, con l’intenzione di creae una produzione di arte sacra contemporanea in sintonia con l’originale.
Il “Fiorino d’oro”
La storia dell’arte orafa fiorentina è anche in qualche modo legata alla storia dell’economia. La Repubblica Fiorentina infatti, nel 1252 inizia a battere una moneta d’oro: nasce così il fiorino, segno della sua potenza economica.
Firenze era davvero potente se si considera che, ad eccezione dell’ Impero bizantino e di quello islamico, nessun altro aveva più coniato una propria moneta dopo la caduta dell’Impero Romano.
Nel Medioevo il fiorino aveva la stessa importanza dell’odierno dollaro americano.
“Il Territorio”
In epoca medievale, Firenze era una città che godeva di un’importante indipendenza politica, grazie anche al suo potere economico che cresceva sempre di più. In quegli anni infatti la città si trovava in una posizione strategica, lungo le vie di transito tra il nord e il sud della penisola, e questo la rendeva un importante punto di riferimento per il commercio mediterraneo.
Il commercio fiorentino era così fiorente che anche l’arte orafa, già storicamente presente, ne traeva beneficio.
Ancora oggi le vie strette e incantevoli della città del Rinascimento sorprendono per le botteghe ed i laboratori artigianali di produzione orafa artistica e raffinata, dall’inconfondibile maestria fiorentina.
Nonostante i periodi di crisi gli artigiani sono ancora al lavoro in tanti piccoli laboratori, in cui si lavora a mano secondo le antiche tecniche fiorentine.
Curiosità
Fin dal Cinquecento gli orafi fiorentini hanno portato avanti tre diverse tipologie di produzione:
- La prima, ricca e influenzata dalle mode straniere, era principalmente commissionata dalla Corte.
- La seconda, altrettanto ricca e piena di significati, simboli e spiritualità era legata all’oreficeria sacra, commissionata dalla Chiesa Cattolica.
- La terza si sviluppò nei laboratori di Ponte Vecchio, ed era rivolta a soddisfare i clienti comuni e la nascente classe borghese.